LA
RAZZA MARCHIGIANA

Ricoperto
da un pelo corto, bianco e liscio, con sfumature grigie sulle spalle,
l'avambraccio e le occhiature, il bovino Marchigiano si riconosce per
la cute pigmentata, la testa possente ma leggera, il collo corto, gibboso
nei maschi, con giogaia ridotta e lo sviluppo armonico delle varie regioni
somatiche. La storia della razza Marchigiana, come la conosciamo oggi,
inizia in realtą verso la metą del XIX secolo quando gli allevatori marchigiani
incrociarono il bovino podolico autoctono (derivato dal "Bovino dalle
grandi corna" giunto in Italia nel VI secolo d.C.) con tori chianini per
ottenere una razza con maggior attitudine al lavoro e alla produzione
di carne. L'effetto di questo incrocio fu una trasformazione evidente
del bovino: miglior sviluppo muscolare, mantello pił chiaro, corna pił
corte e testa pił leggera. Dopo un ulteriore incrocio con la razza Romagnola
agli inizi del XX secolo, per abbassare la statura e rendere la razza
adatta al lavoro dei campi, la Marchigiana assunse i caratteri attuali.
Ottima produttrice di carne, sia in termini di resa al macello che di
qualitą delle carni (leggermente rosate e con grana fine), la Marchigiana
viene oggi allevata in tutta l'Italia centrale, con punte di diffusione
in Campania, Sicilia e all'estero (soprattutto Canada, USA e America Latina).
L'ottima capacitą di adattamento ne fa un bovino ideale per il pascolo
in terreni difficili, e quindi un veicolo di recupero e valorizzazione
economica dei cosiddetti "terreni marginali".
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